Condroprotettori

Il Venerdì 21 Febbraio 2014

Gentilissimi,
oggi affronterò l’argomento condroprotettori (letteralmente, protettori della cartilagine), il più discusso con voi in questi mesi.

Le patologie articolari, OA (osteoartriti/osteoartosi/artiti/artrosi, tutti nomi riferibili alle patologie infiammatorie, acute/croniche, delle articolazioni), derivano sempre da un consumo eccessivo della cartilagine che ricopre e protegge le estremità delle ossa: la cartilagine non ha al proprio interno fibre nervose, per cui può subire “frizioni” senza causare dolore. Quando la cartilagine si consuma, assottigliandosi fino ad annullarsi, si ha la percezione dolorifica in quanto le ossa “sfregano” l’una con l’altra…e le ossa hanno fibre nervose, che quindi trasmettono il dolore.

Il consumo eccessivo della cartilagini articolari può essere dovuto ad un’incongruenza articolare per un alterato sviluppo di uno o più segmenti ossei (displasia), può seguire ad un trauma con frammentazione ossea o lesione tendinea, oppure può essere dovuta ad un carico eccessivo, per un superlavoro (animali sportivi) o per obesità. In tutti i casi il processo è il medesimo: consumo/assottigliamento cartilagineo, infiammazione, dolore e conseguente zoppia.

Per quanto detto, i condroprotettori devono essere utilizzati durante lo sviluppo nei cani di razze predisposte a patologie articolari, negli animali sportivi ed in quelli anziani; è importante sottolineare che il loro utilizzo, per essere efficace, deve essere continuativo.

Nei cani di razze predisposte il consiglio che mi sento di dare è quello di utilizzarli dai 3-4 mesi fino al termine dell’accrescimento; negli animali sportivi sempre, durante tutta l’attività; mentre negli animali con già OA in atto, in cui non sia indicato o possibile un impianto protesico, saranno un supporto indispensabile per ritardare l’evoluzione della patologia.

Le sostanze più note ed utilizzate sono sicuramente la glucosamina ed il condroitin solfato, ma negli anni ne sono state proposte altre (es. MSM, cozza verde, acido ialuronico) che, grazie all’azione sinergica, hanno consentito di ottenere risultati significativi. Vorrei, però far presente che nella letteratura ufficiale per la glucosamina ed il condroitin solfato non è indicata una dose pro chilo nel cane; risulta quindi inutile utilizzare dosaggi elevati, non hanno nessun fondamento scientifico (nel cavallo da concorso, nel quale le articolazioni sono di gran lunga più sollecitate, si utilizzano dosaggi per chilo molto, molto più bassi rispetto a ciò che viene proposto negli integratori per i cani). E’ quindi certamente molto più efficace (oltre che economico) usare dosaggi inferiori senza interruzioni, piuttosto che “caricare” per brevi periodi.

A disposizione per eventuali chiarimenti, vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro buon lavoro!

Andrea Maurizzi
Vet-Service – Bo
cell. 349-6058946